viernes, 2 de enero de 2015

Legionarios del CTV desfilan por las calles de Guadalajara-Legionari del CTV sfilano per le strade di Guadalajara


Camisas negras desfilando por las calles de Guadalajara
Camicie nere sfilando per le strade di Guadalajara 

El 29 de Marzo de 1939 se acaba la guerra en Guadalajara , Franco otorga el "privilegio" de desfilar por la calles de la capital a unos camisas negras, que levantan ufanos su cuchillo fascista, como una forma de "compensar " el honor perdido.Dos años antes estos soldados de Mussolini habían sufrido una derrota calamitosa en Brihuega y Trijueque .

Debajo dejo el extracto de una carta escrita por un voluntario republicano italiano  de la Brigada Garibaldi que se había enfrentado a los legionarios de Mussolini, la carta  está dirigida a su madre y familia  en un pueblo llamado Pordenone provincia de Friuli-Venecia .En esta carta Achille Durigon informa a su familia  el resultado de la batalla.:


"...Ahora estoy bien y cuando recibáis esta carta ya estaré en el frente de la libertad.Esos fascistas que salieron de Italia ya han demostrado ser unos voluntarios forzados porque en la batalla de Guadalajara se han hecho 1000 prisioneros y las  dos divisones de Mussolini han aprendido una buena lección de los garibaldinos (por si no lo sabéis  nuestro batallón se llama "Garibaldi") y en Guadalajara como en todos los otros frentes se ha sabido distinguir ,los fascistas nos habían atacado con dos divisiones de italianos  y dos divisiones mixtas armados hasta los dientes  pero el ejercito republicano las destrozó y les cogimos tal gran cantidad de material que hicieron falta 750 camiones para cargar el material,sin contar los diez aviones que derribamos , 60 piezas de artillería  y más de 70 camiones , en definitiva una dura lección.
Resumiendo te informo que de Pordenone ,que lucha contra la reacción internacional ,somos 6 ó 7 que estamos preparados para luchar hasta el final.
Margarita, tu carta me  ha traído alegría,no recuerdo quien es ese Lello del que me hablas ,me alegra saber que estás bien de salud ,haces bien en sumarte a la libertad eres ya bastante adulta .

P.S.Cuando esté en el frente no siempre podré escribiros , pero todos vosotros deberéis escribirme al menos una vez a la semana ,de mamá no me contais nada ,no tengas miedo Bruno ya han caído en Guadalajara al menos 3000 fascistas italianos....."



Daga fascista anverso y reverso Federazione Nazionale Arditi d'Italia
Pugnale fascista lato recto e verso



Il 29 marzo 1939 finisce la  guerra a  Guadalajara, Franco concede  "il privilegio"di  sfilare per le strade della capitale a alcune camicie nere  ,che alzano orgogliosi  il loro coltello fascista , come un modo per "compensare" l'onore perduto .Due anni prima  questi soldati di Mussolini avevano sofferto una sconfitta disastrosa a Brihuega e Trijueque.


Qui di seguito lascio l'estratto da una lettera scritta da un volontario italiano repubblicano della brigata Garibaldi, che aveva affrontato i legionari di Mussolini,  la lettera è indirizzata a sua madre e  famiglia in un villaggio chiamato Pordenone ,provincia di  Friuli Venezia.In questa lettera Achille Durigon informa la sua famiglia sul risultato della battaglia.

"...Ora sto bene e quando riceverete questa lettera sarò già al fronte della libertà. Quei fascisti che sono partiti dall’Italia hanno già dimostrato di essere dei volontari forzati perché nella battaglia del Guadalayara  si sono dati prigionieri un migliaio e le due divisioni di Mussolini hanno preso una buona lezione dai Garibaldini (se non lo sapete il nostro battaglione si chiama “Garibaldi”) ed in Guadalayara come in tutti i altri fronti si è saputo distinguere, ed i fascisti ci avevano attaccati con due divisioni di italiani e due miste armati fino ai denti però l’armata repubblicana li riscacciò e gli abbiamo preso un mucchio di materiale cioè per caricare il materiale ci occorre 750 camion senza le diecine di apparecchi fatti cadere a terra, e 60 pezzi d’artiglieria e più che 70 camions, insomma una dura lezione.
Insomma fate sapere che di Pordenone che lotta contro la reazione internazionale ne sono 6 o 7 che siamo decisi a lottare fino a fondo.
Margherita la tua lettera mi ha portato soddisfazione. Non ricordo chi è questo Lello... che mi parli, ò pure piacere che tu vai bene di salute. Fai bene prenderti la libertà sei già grande abbastanza.


N.B. Quando sono al fronte non sempre potrà scrivervi, però voi tutti dovreste scrivermi almeno una volta per settimana. Della mamma non me ne parlate nemmeno, non aver paura Bruno ne son già caduti solo in Guadalayara più di 3000 fascisti italiani...."

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